
La primavera segna l’inizio della migrazione dei colibrì, piccoli uccelli molto amati per la vivacità, i colori e la sorprendente capacità di volo stazionario. Questi uccelli migratori trascorrono l’inverno in America Centrale e si spostano a nord con l’arrivo della stagione calda perché seguono le fioriture da cui traggono nutrimento.
Le migrazioni dei colibrì
I colibrì iniziano le loro migrazioni verso nord a primavera, con arrivi già segnalati a febbraio negli Stati Uniti del sud e a maggio in Alaska. Durante il loro viaggio affrontano ostacoli significative come l’attraversamento del Golfo del Messico sul quale volano senza sosta per 700 km, memorizzando di anno in anno il loro percorso.

Una delle specie più comune di colibrì negli Stati Uniti orientali è il colibrì a gola rubino facilmente riconoscibile per la gola rossa negli esemplari maschi e piume grige con strisce verdi nelle femmine. Questi uccelli nidificano nei boschi ma possono essere avvistati anche nei giardini e nei prati durante la stagione riproduttiva.
I colibrì sono attratti dai fiori brillanti e vivaci e dalla forma tubolare come le petunie. I colibrì sono uccelli solitari che difendono il loro territorio con aggressività, compiendo acrobazie aeree per mostrare ai nemici, che sono quasi esclusivamente della stessa specie, il loro controllo del territorio. Queste acrobazie si intensificano nel periodo della riproduzione.
I colibrì in Italia
I colibrì sono uccelli originari esclusivamente del continente americano e in Italia non esistono questi uccelli in natura. Tuttavia, da noi è possibile osservare un insetto che per forma e comportamento assomiglia al colibrì: la sfinge del galio, una falena diurna diffusa in molte regioni italiane e che può essere scambiata per un colibrì.

Quindi, questi uccelli non hanno mai colonizzato altri territori al di fuori delle Americhe. In Italia è però possibile osservarli in cattività, in giardini botanici, zoo e aviari specializzati che ospitano specie esotiche per motivi scientifici e conservativi. All’interno dei parchi zoologici, i colibrì vivono in un habitat che riproduce quello naturale.
Questo significa riprodurre le condizioni ambientali e climatiche ideali per gli uccelli tropicali dove i volatili possono muoversi liberamente, ma in ambiente controllato, per nutrirsi del nettare di fiori vistosamente colorati o tramite alimentatori artificiali. L’importazione di colibrì in Italia è soggetta a rigide normative internazionali in quanto si tratta di una specie protetta.
L’importanza della conservazione dei colibrì
I colibrì svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema in quanto sono importanti impollinatori, contribuendo alla riproduzione di molte specie di piante a fiore. La loro presenza è indice di un ambiente sano e caratterizzato da una preziosa e ricca biodiversità. Tuttavia, i cambiamenti climatici e la perdita di habitat stanno mettendo a rischio questa specie.

Ad esempio, nelle Montagne Rocciose del Nord America, avviene sempre più spesso una fioritura anticipata dei gigli a causa dell’aumento delle temperature. Ciò può determinare una discordanza temporale tra la disponibilità di nettare e l’arrivo dei colibrì migratori in quei territori, mettendo a rischio la loro alimentazione e la capacità di riprodursi.
Per questi motivi, i colibrì fanno parte delle specie protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione. Questi volatili sono estremamente sensibili alle variazioni climatiche e richiedono condizioni ambientali ben precise per poter sopravvivere. Per proteggere i colibrì è essenziale adottare pratiche sostenibili e la conservazione del loro habitat.
Per concludere
I colibrì, pur non essendo presenti in natura in Italia, sono un suggestivo esempio di adattamento evolutivo e di specializzazione ecologica. Essi sono uccelli molto amati per i colori, la capacità di volo e il comportamento territoriale. In Italia possono essere osservati in cattività in giardini botanici, serre tropicali, parchi zoologici.

I colibrì sono caratterizzati da complessi comportanti migratori: trascorrono l’inverno nei paesi tropicali dell’America centrale per poi spostarsi verso nord con l’arrivo della stagione calda, inseguendo le fioriture delle specie dotate dei fiori più colorati e brillanti. Al loro passaggio è possibile creare un ambiente favorevole alla loro sosta nel proprio giardino.
Ad esempio, si possono piantare specie ricche di nettare come le petunie e lo glorie del mattino che attirano questi uccelli grazie ai loro colori vivaci e la forma tubolare. Si possono poi posizionare alimentati con sostanza zuccherina. E’ importante anche evitare di utilizzare pesticidi in giardino per non contaminare le fonti di cibo di questi affascinanti uccelli.