
I ravanelli sono certamente, un ortaggio estivo. Il loro sapore è leggero, ma anche un poco piccante. In cucina, sono davvero un ottimo alleato, anche per via del fatto, che si prestano, alla preparazione di tante ricette. Sia calde, che fredde. Ma in che modo, si possono coltivare: quale sono le tecniche giuste?
Ravanelli: che cosa sappiamo?
I ravanelli nascondono un segreto: sulla loro origine, ancora le notizie non sono chiare. Gli esperti del settore, ritengono che sia, un ortaggio ibrido, che arriva dal Giappone o dalla Cina. Una pianta, che in poco tempo, ha avuto successo, e si è diffusa, anche in Europa. Ancora oggi, piace a tutti.

La pianta del ravanello, ha un portamento erbaceo. Raggiunge, i 20 centimetri, le sue foglie sono picciolate e divise in segmenti, specialmente, nella parte inferiore del busto. Nella parte superiore, invece, sono intere. Una cosa è certa, la pianta, diventa produttiva, a cominciare, dal suo secondo anno di vita, ma non prima.
Da quel momento, si cominciano a vedere i fiori, anche se di piccole dimensioni. In genere, hanno un colore bianco e rosato. La parte commestibile, è la radice, che ha dentro di se, tante sostanze nutritive. Anche se, ci sono persone, che gradiscono, anche le sue foglie. Per cui, è una questione di gusto.
Come piantare i ravanelli
Partiamo dal presupposto, che è una pianta, che ha un ciclo culturale, molto breve. Dalla semina, al raccolto, passano solo 30 o al massimo 40 giorni. Per cui, è bene prestare attenzione. La semina, in genere, avviene nei mesi di Aprile e Ottobre. Da evitare, sono i mesi estivi, per il troppo caldo.

La prima cosa da fare, è quella di scegliere il posto giusto, è importante trovare, un posto temperato, che abbia una buona esposizione solare, riparata dal vento. Evitando, il pieno sole, e anche le giornate che sono molto calde. Per il terreno, sarebbe meglio usare l’argilla, cosi da favorire il drenaggio.
Se ci si trova nell’orto, è bene preparare una vangatura profonda. Il terreno, è sempre da concimare bene. Il segreto, è quello di evitare i fertilizzanti azotati, perchè stimolano la parte aerea della pianta, mentre la radice, è quella che deve avere lo stimolo, per il suo sviluppo. Solo cosi, cresce, nel modo corretto.
Come coltivare i ravanelli
Dopo, che è stata effettuata la semina, nel giro di poco, verranno fuori le piantine. Basterà, anche solo una settimana. In quel caso, basta pensare alla diradazione dei germogli in eccesso, riuscendo a estirpare le piantine, che sono nate, ad una distanza troppo ravvicinata. Ci deve essere, una distanza di almeno 5 centimetri.

I ravanelli, poi, hanno anche bisogno si una quantità di acqua costante, che deve essere data, senza esagerare. I ristagni idrici, sono sempre molto pericolosi, e possono fare marcire le radici. Per cui, le innaffiature, vanno sempre calibrate. Altrimenti, la crescita, non avviene nel modo corretto, cosi come il sapore.
Gli esperti del settore, consigliano di toccare il terriccio, per capire se è il momento giusto. In vaso, poi, è ancora più importante, stare attenti all’irrigazione. I ristagni, possono essere evitati, mettendo uno strato di argilla. Per cui, è bene, averla sempre a portata di mano. Cosi da poterla usare, al momento giusto.
Quando raccogliere i ravanelli
I ravanelli, si possono raccogliere, anche un mese dopo la semina. Anche se, in caso di coltivazione autunnale, il periodo, si può anche allungare. Anche in questo caso, scegliere il momento giusto, è importante. Per la loro sopravvivenza, è bene farci sempre caso, e aspettare il momento giusto, altrimenti si rischia, di perdere ogni cosa.

Se le radici, restano, per troppo tempo, dentro il terreno, allora i ravanelli, rischiano di assumere, un sapore, troppo piccante. Anche al di sopra, di quelli a cui siamo abituati. Forse, per alcuni palati, le cose, potrebbero essere anche esagerate. Per cui, il segreto, è quello di aprire il terreno, anche leggermente,
controllare la radice. E se, il ravanello è della dimensione giusta e al tatto, è duro, allora è il momento giusto. E’ arrivato il tempo, di procedere alla sua raccolta. In caso contrario, è sempre bene aspettare, ancora un poco, cosi da non correre nessun rischio, che la pianta, non sia ancora pronta. Cosi, come l’ortaggio.