Come usare le foglie secche come pacciamatura

Quando arriva l’autunno e gli alberi cominciano a perdere le foglie, c’è chi le guarda solo come qualcosa da spazzare via. Un’altra cosa da fare, insomma. In realtà, quelle foglie possono tornare utili. Basta prenderle, spargerli nel punto giusto e lasciarle lì. Non servono grandi manovre. Col tempo fanno il loro, senza rumore né fatica.

Cos’è la pacciamatura

Coprire il terreno si chiama pacciamatura. Sembra una parola strana ma è una cosa semplice: si mette uno strato sopra la terra per proteggerla. E le foglie secche vanno benissimo per questo. Sia intere che un po’ spezzate. Meglio fare uno strato di almeno 5 cm, ma non troppo vicino ai fusti delle piante. Se si attaccano al tronco, c’è il rischio che marciscano.

Una volta stese, le foglie fanno anche da scudo contro le erbacce. Non fanno miracoli, ma tengono giù un bel po’ di piante indesiderate. Bloccano la luce e i semi sotto faticano a germogliare. Nei mesi caldi, quando l’erba spunta ovunque, può fare davvero la differenza. Si passa meno tempo a strappare e più tempo a coltivare.

C’è anche un altro aspetto, spesso sottovalutato: l’umidità. Con le foglie sopra, la terra si asciuga più lentamente. Il sole batte meno forte e l’acqua rimane più a lungo dove serve. Chi ha un orto lo nota subito: le piante reggono meglio il caldo e non c’è bisogno di bagnare ogni due giorni. Anche solo questo vale il piccolo sforzo iniziale.

Perché usare le foglie

Le foglie fanno da isolante anche contro il freddo. D’inverno proteggono le radici dal gelo e in estate evitano che il suolo si surriscaldi. Questo aiuta a mantenere un ambiente più stabile per le piante, riducendo lo stress termico. È una sorta di coperta naturale, che segue i ritmi delle stagioni.

Col tempo, le foglie si decompongono e tornano a essere terra. Questo arricchisce il suolo di sostanza organica. Non è un processo veloce, ma continuo. Più si rinnova lo strato, più il terreno migliora. In certi casi si nota anche un aumento dell’attività dei lombrichi, segno che la terra è in buona salute.

Non tutte le foglie vanno bene. Quelle di alberi trattati con prodotti chimici è meglio evitarle. Anche le foglie di noci o di eucalipto possono essere troppo ricche di tannini o sostanze che rallentano la crescita delle piante. Le migliori sono quelle di acero, faggio, betulla, platano, pioppo. Sono leggere e si degradano facilmente.

Come stendere le foglie

Ale per facilitare la decomposizione, si possono tritare le foglie prima di stenderle. Con un tagliaerba e semplice: si passa sopra il mucchio e si raccolgono. Le foglie spezzettate si compattano meglio e tendono a volare meno via col vento. Inoltre, coprono in modo più uniforme si integrano più facilmente con il terreno.

Quando si spargono le foglie attorno alle piante, è importante non esagerare con lo spessore. Uno strato troppo spesso può creare dei ristagni, soprattutto in zone con molta pioggia. Quindi è meglio aggiungere poco alla volta, e controllare l’effetto sul terreno. Se si nota troppa umidità o muffa, si può degradare.

Inoltre, non serve bagnare spesso la pacciamatura. Basta un po’ d’acqua per aiutare a farla aderire meglio al terreno, specie se si è nei primi giorni. Le foglie bagnate si compattano meglio e restano più stabili. In periodi secchi, un’irrigazione leggera aiuta anche a mantenere attivo il processo di decomposizione.

Quando fare la pacciamatura

Il momento migliore per stendere le foglie è in autunno, quando cadono in abbondanza. In questo modo il terreno è coperto per tutto l’inverno e si prepara alla primavera. Se si comincia in altri periodi, non cambia molto, ma in autunno è più comodo: il materiale è disponibile e c’è più tempo per sistemare l’orto.

Ogni tanto è bene fare un veloce controllo. Con il tempo, le foglie si abbassano, si consumano, si spostano. È utile aggiungerne di nuove, soprattutto prima dell’inverno o in primavera. Non serve rifare tutto, basta un piccolo rinnovamento. Se si mantiene ina certa costanza, il terreno rimane sempre coperto e protetto.

Usare le foglie secche come pacciamatura è un gesto semplice. Inoltre richiede poco impegno perché non servono attrezzi costosi e nemmeno grandi competenze. Basta osservare, sperimentare e adattare il metodo al proprio spazio. Anche un piccolo giardino può beneficiarne. E, oltre a fare questo si riduce la quantità di rifiuti verdi da smaltire.

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