Acqua minerale e salute dei reni: ecco cosa fa davvero bene o è solo un mito? Ecco cosa sapere

La salute dei reni è fortemente influenzata dalle sostanze che introduciamo quotidianamente nel nostro organismo, e tra queste l’acqua minerale rappresenta una delle scelte più consigliate e diffuse per favorire il benessere del sistema renale. Bere acqua con regolarità e in quantità adeguate aiuta a prevenire e gestire numerose problematiche legate ai reni, semplicemente attraverso un gesto tanto naturale quanto fondamentale come l’idratazione. Ma ci si chiede spesso se l’acqua minerale sia davvero superiore rispetto a quella del rubinetto, e se possa offrire benefici aggiuntivi per la salute dei nostri reni.

Acqua minerale vs Acqua di rubinetto: quale è migliore?

Nel nostro Paese, l’utilizzo di acqua in bottiglia è estremamente diffuso, e viene spesso preferita proprio perché etichettata come acqua minerale, attribuendole così un valore aggiunto in termini di salute e benessere. L’acqua minerale, infatti, viene percepita come una scelta più salutare grazie alla presenza di specifici minerali e oligoelementi, mentre l’acqua di rubinetto, nota anche come tap water in inglese, è sempre disponibile e rappresenta la soluzione più pratica ed economica. Tuttavia, la differenza tra queste due tipologie di acqua va analizzata considerando sia la qualità che la composizione.

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L’acqua di rubinetto, chiamata anche acqua potabile, è facilmente accessibile in ogni abitazione dotata di un sistema idrico adeguato. Questa tipologia di acqua può provenire da diverse fonti, come falde acquifere sotterranee, laghi o fiumi, e viene sottoposta a rigorosi trattamenti di depurazione e disinfezione per eliminare o ridurre drasticamente la presenza di batteri, virus e altri microrganismi potenzialmente dannosi per la salute. Questi processi garantiscono la sicurezza dell’acqua che arriva nelle nostre case, rendendola idonea al consumo umano.

L’acqua minerale, invece, si distingue perché, nella maggior parte dei casi, non subisce trattamenti di modifica o depurazione che ne alterino la composizione originaria. Viene prelevata direttamente da sorgenti naturali, spesso situate in zone montane, e imbottigliata alla fonte dopo aver superato rigorosi controlli di qualità. Proprio per la sua purezza e per la presenza di minerali specifici, l’acqua minerale viene spesso considerata più adatta per chi soffre di particolari patologie, in quanto mantiene intatte le sue proprietà naturali.

L’acqua per i reni

L’insufficienza renale rappresenta una delle principali disfunzioni di questo fondamentale apparato del nostro corpo, che svolge molteplici funzioni essenziali per il mantenimento della salute generale. L’acqua, in tutte le sue forme, non dovrebbe mai mancare nella nostra dieta quotidiana, e deve essere assunta in quantità adeguate e distribuite nell’arco della giornata. Tuttavia, non tutte le acque minerali sono uguali: alcune sono più indicate di altre per chi ha bisogno di proteggere la salute dei reni. Ma quale tipologia di acqua è davvero la più adatta?

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Per garantire il corretto funzionamento dei reni, è fondamentale scegliere un’acqua che contenga una quantità specifica e controllata di minerali. Alcuni minerali devono essere presenti in quantità sufficienti, mentre altri, se assunti in eccesso, possono favorire la formazione di calcoli renali, ossia quei piccoli aggregati solidi che si sviluppano quando il filtraggio renale non è ottimale. Un apporto eccessivo di determinati minerali può quindi aumentare il rischio di sviluppare queste dolorose formazioni.

I reni svolgono un ruolo cruciale nell’eliminazione delle scorie e delle sostanze di rifiuto che derivano dal metabolismo degli alimenti, oltre a filtrare il sangue e a regolare numerosi processi metabolici, tra cui la produzione di ormoni fondamentali per l’organismo. Mantenere i reni in buona salute è quindi indispensabile per il benessere generale e per il corretto funzionamento di tutto il corpo.

Scegliere quella migliore

Per chi desidera prendersi cura dei propri reni, la scelta ideale ricade su un’acqua oligominerale, caratterizzata da un basso contenuto di sali minerali, misurato attraverso il valore del residuo fisso. Un’acqua può essere considerata particolarmente adatta se il residuo fisso è inferiore ai 150 milligrammi per litro, rendendola così leggera e facilmente gestibile dai reni, che non devono lavorare eccessivamente per filtrarla.

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La presenza di calcio nell’acqua può essere tollerata, ma è importante che la concentrazione degli altri minerali sia contenuta, poiché un eccesso può ostacolare la capacità dei reni di eliminare le sostanze di scarto. Un apporto troppo elevato di minerali, infatti, rappresenta una delle principali cause della formazione dei calcoli renali, che sono costituiti prevalentemente da composti ossalati difficili da individuare a occhio nudo.

Una corretta idratazione, ottenuta scegliendo un’acqua con un residuo fisso inferiore a 50 mg per litro, è fondamentale per la salute renale. È consigliabile evitare il consumo eccessivo di succhi di frutta industriali, alimenti troppo salati, salumi e formaggi stagionati, che possono favorire la formazione di calcoli. Va ricordato che la predisposizione ai calcoli renali può avere anche una componente genetica.

L’acqua minerale è necessaria per i reni?

In realtà, non è sempre indispensabile ricorrere esclusivamente all’acqua minerale: anche l’acqua di rubinetto può essere una valida alternativa, a patto che si mantenga una buona frequenza di idratazione, soprattutto nei periodi in cui si suda di più, come durante l’attività fisica o nei mesi più caldi. È importante bere regolarmente, distribuendo l’assunzione di acqua nell’arco della giornata, piuttosto che consumare grandi quantità in una sola volta.

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L’acqua potabile può quindi rappresentare una scelta efficace, soprattutto se presenta un basso contenuto di minerali, caratteristica che può essere verificata tramite appositi strumenti di misurazione. Se ci si trova in una zona dove l’acqua è particolarmente “dura”, ovvero ricca di minerali, può essere utile installare un depuratore domestico per ridurre la concentrazione di queste sostanze.

Oggi, i depuratori d’acqua sono diventati più accessibili sia in termini di costo che di manutenzione rispetto al passato, e il loro utilizzo può risultare vantaggioso anche dal punto di vista economico, riducendo la necessità di acquistare acqua in bottiglia. Inoltre, l’acqua confezionata permette di controllare facilmente il contenuto di minerali grazie alle informazioni riportate sull’etichetta, offrendo così una maggiore consapevolezza nella scelta dell’acqua più adatta alle proprie esigenze.

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