
La carenza di ferro è un problema molto comune in Italia e all’estero e che colpisce soprattutto anziani e donne, anche in gravidanza e allattamento. Spesso si sottovaluta la gravità della situazione ma, per accorgersi che c’è, si possono notare alcuni sintomi, anche piuttosto fastidiosi ed invalidanti, che indicano carenza.
Le cause della carenza di ferro
La carenza di ferro può essere molto debilitante e derivare da diverse cause. Infatti può colpire maggiormente le donne in gravidanza e allattamento ma presentarsi anche quando ci sono emorragie, interne o esterne, o patologie, più o meno gravi. Quindi può essere un campanello di allarme di qualcosa di più serio.

In particolare la carenza di ferro può essere il campanello d’allarme del morbo di Crohn ma anche di patologi come la colite ulcerosa, la celiachia oppure si può riscontrare dopo un intervento chirurgico, specie dopo che sia stata asportata una parte di intestino o dopo essersi sottoposti ad un bypass intestinale.
Ma non è tutto perché spesso la carenza di ferro, nei soggetti che sono sani, è dovuta ad una carenza alimentare, cioè non si mangiano alimenti che sono ricchi di questo minerale e dunque bisogna integrarli nella propria alimentazione oppure prendere integratori di ferro. Solo risalire alla causa può aiutare a ridurre la carenza di ferro.
I sintomi più comuni della carenza di ferro
La carenza di ferro spesso passa sotto silenzio e si sottovaluta, in realtà può essere accompagnata da sintomi più o meno evidenti. Infatti il ferro è importante per svolgere molti processi metabolici e contribuisce alla formazione dell’emoglobilna. Di conseguenza quando manca si possono sperimentare diversi sintomi piuttosto importanti ed evidenti.

I sintomi possono essere: stanchezza, debolezza, mancanza di respiro, pallore, insonnia, mal di testa ma anche irritabilità, freddo alle estremità degli arti, fragilità delle unghie e perdita dei capelli. Questi sono i sintomi più evidenti ma è chiaro che l’anemia può comportare anche problemi più seri che vanno trattati adeguatamente, anche parlando con un medico.
Può comportare infatti squilibri del sistema immunitario oppure del sistema di termoregolazione o della neurotrasmissione cerebrale. Per questo motivo è opportuno sottoporsi ad analisi del sangue regolarmente per verificare che non si abbia questa carenza e dunque il trattamento migliore per colmarla, magari con la giusta alimentazione e gli integratori più naturali.
L’alimentazione da seguire in caso di carenza di ferro
I sintomi della carenza di ferro, che includono anche stanchezza, cattivo umore, pallore, possono essere debilitanti e fastidiosi. Per fortuna si può agire, con la giusta alimentazione, per ridurre la mancanza di questo minerale così importante. Ci sono alimenti che contengono ferro emico, cioè quelli di tipo animale, e ferro non emico, cioè i vegetali.

Sono buone fonti di ferro emico (che viene assorbito più velocemente del non eme): il fegato, le frattaglie, le carni rosse, di maiale di agnello, di cavallo, di pollo e di tacchino. Non solo ma anche il pesce contiene ferro, sopratutto i crostacei, i molluschi, la trota, il tonno, il baccalà, le acciughe e le sarde.
Per quanto riguarda il ferro non eme si trova nei vegetali vale a dire nelle verdure a foglia verde, come la lattuga, nella frutta secca (noci e nocciole, mandorle e pistacchi) ma anche nei fagioli, nelle lenticchie, nei ceci, nei lupini e nel tofu. Un accorgimento in più, per assorbire più ferro, è quello di arricchire i pasti con vitamina C, quindi con pomodori, peperoni, cavoli, brocci e agrumi.
Conclusione
La carenza di ferro è un problema molto comune ma per fortuna con la giusta alimentazione si può contrastare. Basta consumare alimenti che contengono ferro eme, come la carne e il pesce, oppure non eme, quindi vegetali e legumi. Inoltre, bisognerebbe associare a questi alimenti, cibi ricchi di vitamina C, come alcune verdure e gli agrumi.

Non è tutto perché le persone che hanno carenza di ferro dovrebbero evitare di consumare latticini, caffè, tè e cioccolato perché inficiano con il corretto assorbimento del ferro. In questo modo si dovrebbe colmare più in fretta la carenza che, come visto, può portare sintomi piuttosto debilitanti come stanchezza, pallore, mancanza di respiro.
Non solo ma la carenza può portare insonnia, tachicardia, mal di testa, capogiri, debolezza delle unghie o dei capelli. Spesso la mancanza di questo minerale può essere anche il campanello d’allarme di una condizione più grave che va dunque indagata con il proprio medico per trovare il trattamento più adeguato.